L'Illustratore
Nadia Campanotta
Serena Piazza
Rhapsody in Blue. Parole dalla musica di George Gershwin.
“Il pianoforte non era per me.
Come dite? Ah, sì, scusate.
George Gershwin. Piacere.
A dirla tutta, il mio vero nome sarebbe
Jacob, Jacob Gershowitz, ebreo russo nato nel Lower East Side di Brooklyn, il 26 set- tembre 1898.
Ma dell’East Side vi racconto dopo, non fatemi perdere il filo.
Vi dicevo: il pianoforte non era per me.
Intanto, era di seconda mano e mamma Rose (che in realtà si chiamava Roza) e papà Morris (che in realtà si chiamava Moishe) lo avevano comprato, non ricordo più da chi, per mio fratello maggiore, Ira (che, poi, sarebbe Israel).
A parte me e Ira, la famiglia comprendeva anche nostro fratello Arthur, più pic- colo di me di due anni, e nostra sorella Frances, più piccola di me di otto anni.
Ma torniamo al pianoforte.
Quindi, il pianoforte era per Ira, e anche le lezioni erano per lui.
Insomma, il musicista di famiglia sarebbe stato Ira.
Non che me ne importasse qualcosa di quell’affare che, per me, occupava solo spazio in casa.
A me importava soltanto della strada…”