Relatore
Maria Prezioso
Università degli studi di Roma Tor Vergata - Dip. Management e Diritto
La riforma “a sistema” della portualità italiana, nata per adeguare una risorsa cruciale al contesto europeo nella prospettiva integrata Core-TEN nell’orizzonte 2030-2050, necessità di planning integrati sostenibili terra-mare, a diverse scale, quale strumenti territorialmente coesivi di innovazione processuale della capacity building.
Il contributo, assumendo gli obiettivi europei 2020 e i cambiamenti strutturali in corso, costruisce un quadro delle coerenze nel contesto della nuova politica terra-mare che, dal 2014, coinvolge, nella Blue Growth, 1200 porti di varie dimensioni attivi in UE, allo scopo di rilanciare la competitività fuori e dentro i contesti nazionali e regionali, innovando metodologie, processi, tecniche, strumenti, metodi, anche dal punto di vista lessicale.
Il paper, tenendo conto della vasta letteratura e delle sperimentazioni sul tema, tra cui:
- linee guida europee (Coastal & Marine Union (EUCC), Position Paper for the Integration of Integrated Coastal Management (ICM) and Marine Spatial Planning (MSP), 2014) per il rafforzamento integrato della Regional Maritime Policy nel quadro della Blue Growth, precedute dal HANDBOOK on Integrated Maritime Spatial Planning (Plan Coast Project 2008);
- risultati della vecchia e nuova macro-cooperazione portuale e costiera (UE) interregionale regionale (Programmi Jonian-Adrion, Med. ENPI CiB Med, ecc.), recentemente fissati da ESPO nel Trends in EU Ports Governance 2016
- nuove funzionalità dei porti derivanti degli «accordi di Basilea» 1, 2, 3 e in relazione alla Blue Growth;
- Spatial e Urban Planning strategici, integrati e sistemici anche per le città e le aree vaste portuali con riferimento alla Territorial Agenda 2020 (2012), all’Agenda Urbana 2020 (Patto di Amsterdam 2016), al documento Habitat III, allo The State of European Cities 2016. Cities leading the way to a better future;
- risultati del Programma ESPON 2013 e 2020 (ESaTDOR 2012; Regions Integrating Land and Sea 2013; ET2050 2014);
mette in luce come la tendenza verso un’ ”economia Green e Blue” rinvii, per l’Italia, ad una visione sempre più sistemico-cooperativa macro e trans-urbana tra città porto/aree vaste, basata sul rapporto interattivo tra le parti.
Comparando tendenze regionali e place evidence, il paper cercherà conferme di questo approccio come resiliente per l’Italia di fronte ai negativi effetti della crisi, evidenziando opportunità e rischi nelle strategie di crescita che renderebbero gli approcci settoriali deboli e superati, in relazione alle strategie integrate Baltic e Danube e ai piani delle city port 2020, che traggono valore da un’azione congiunta a carattere volontario (voluntary bottom-up appoach driving by demand) per raggiungere benefici comuni e utilità geoeconomiche derivanti degli “accordi di Basilea 1, 2, 3”.
La corrente sperimentazione di una nuova pianificazione terra-mare (sempre più geographical oriented), verrà richiamata in questa fase a sostegno della sua applicazione alle città portuali di varia dimensione e tipologia, includendo i vantaggi derivanti da scelte di policy e planning che adottano una visione sistemica place based per lo sviluppo di una portualità di lungo periodo, che accoglie le modifiche di un contesto (politico e geografico) fortemente identitario e diversificato promuovendo scenari blue-green a sostegno di investimenti pubblici e privati.