Relatore
Michele Pigliucci
Università di Roma "Tor Vergata" - Management e Diritto
Con la “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali”, cioè la riforma del sistema portuale predisposta nel 2016, l’Italia intende adeguare agli standard europei un settore di crescente interesse strategico. Nelle intenzioni del Governo, la riforma ambisce a restituire all’Italia il ruolo di “Molo Sud” d’Europa, sfruttando la posizione geografica di vantaggio rispetto ai porti del core, soprattutto per quanto riguarda i traffici provenienti dal canale di Suez, le cui previsioni di crescita, in conseguenza del raddoppio del 2015, ammontano al passaggio di 93 navi al giorno entro il 2023 contro le 49 attuali (SIDT, 2016). Il provvedimento punta infatti a recuperare lo svantaggio competitivo che i porti italiani hanno accumulato nei confronti dell’Europa continentale, attraverso la riduzione del numero di Autorità e dei relativi componenti e la razionalizzazione della governance, nell’ambito del quadro del Piano strategico della portualità e della logistica che punta a riallacciare il sistema portuale con il territorio, attraverso lo sviluppo di una pianificazione integrata terra-mare (ESPON ESATDOR 2013) secondo la strategia UE di lungo termine per la Blue Growth.
In questo quadro, costituiscono un caso particolare i porti del Mezzogiorno, sui quali – a dispetto della posizione geografica potenzialmente vantaggiosa – permane un ritardo di competitività legato principalmente all’assenza di adeguate infrastrutture retro-portuali, che vieta ai porti meridionali l’accesso competitivo al mercato europeo. La riorganizzazione della rete dei porti del Sud Italia in sette Autorità dalla governance più snella e dalla ridotta autonomia sulle scelte di interesse strategico nazionale, di competenza ministeriale, ambisce a fare del rapporto Terra-Mare un volano di sviluppo per il Mezzogiorno e di coesione sia interna che rispetto al resto del continente, secondo gli obiettivi dichiarati dal Piano Strategico (MIT 2015). Il tutto in accordo con le strategie europee di sviluppo integrato del Sistema Mare nel quadro della Blue Growth.
A partire dalle recenti scelte di policy italiane ed europee, il contributo intende analizzare la place evidence del sistema portuale del Mezzogiorno alla luce delle nuove prospettive e delle esperienze maturate in campo europeo in termini di cooperazione portuale interregionale (ESPO, Adrian-Jonian), indagando le principali sfide che coinvolgono le regioni del Meridione e le infinte potenzialità legate al rapporto fra il territorio e il mare, nel quadro dei nuovi obiettivi di competitività.