Relatore
Brunella Brundu
Università di Sassari - Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali (DiSEA)
Il turismo nautico muove i propri passi dal mare e dalle risorse marine, dalla loro amenità ma anche dalle molteplici attività ludiche a esso associate, sia propriamente acquatiche che costiere. Tale tipologia turistica va sempre più affinandosi con l’individuazione e lo studio di politiche di segmentazione della domanda che, purtroppo, non sempre trova rispondenza in territori di grande attrattività ma di scarsa offerta per determinate tipologie. Il comparto crocieristico è, fra i settori della filiera turistica, tra i più attivi e in continua espansione; anche in Italia e nel Mediterraneo tale industria svolge un ruolo rilevante per l'economia, mentre un settore che possiamo definire emergente nelle regioni costiere di questo mare è rappresentato dallo Yachting e dalla conseguente richiesta che esso comporta di servizi e strutture collegate. Se storicamente il Nord America è la prima area d’imbarco con 12,2 milioni di passeggeri, il Mediterraneo grazie alla sua recente vocazione ne conta ben 6,4 milioni con una crescita nel medio periodo di circa il 130% (Unicredit, 2016). Benché fra i due segmenti considerati, o meglio quello dell’yachting può essere definito un sub-segmento, esistano sostanziali differenze la trattazione può essere comune, poiché entrambi esprimono l’esperienza del viaggio emozionale attraverso il mare, un elemento ambientale di rara peculiarità. Un tale tipo di turismo può essere un utile strumento per esaltare la sostenibilità, poiché di essa si nutre, mediante un utilizzo programmato e sostenibile delle risorse dell’interfaccia terra-mare e azioni di controllo e di governo integrate per la sua salvaguardia.
La tematica così proposta può essere definita con un ossimoro, “economia sostenibile”, l’attrattività delle risorse che fanno parte dell’ampia offerta turistica devono infatti essere rappresentate da servizi adeguati alle esigenze di un turismo comunque medio alto e condizioni ambientali che detengano ancora grande naturalità. L’indotto di questo segmento è, infatti, notevole sia per introiti sia per numero di addetti e se ben intercettato e attratto, potrebbe essere una risorsa per l’Italia in quanto essa rappresenta la principale destinazione crocieristica in Europa.
Il turismo nautico muove i propri passi dal mare e dalle risorse marine, dalla loro amenità ma anche dalle molteplici attività ludiche a esso associate, sia propriamente acquatiche che costiere. Tale tipologia turistica va sempre più affinandosi con l’individuazione e lo studio di politiche di segmentazione della domanda che, purtroppo, non sempre trova rispondenza in territori di grande attrattività ma di scarsa offerta per determinate tipologie. Il comparto crocieristico è, fra i settori della filiera turistica, tra i più attivi e in continua espansione; anche in Italia e nel Mediterraneo tale industria svolge un ruolo rilevante per l'economia, mentre un settore che possiamo definire emergente nelle regioni costiere di questo mare è rappresentato dallo Yachting e dalla conseguente richiesta che esso comporta di servizi e strutture collegate. Se storicamente il Nord America è la prima area d’imbarco con 12,2 milioni di passeggeri, il Mediterraneo grazie alla sua recente vocazione ne conta ben 6,4 milioni con una crescita nel medio periodo di circa il 130% (Unicredit, 2016). Benché fra i due segmenti considerati, o meglio quello dell’yachting può essere definito un sub-segmento, esistano sostanziali differenze la trattazione può essere comune, poiché entrambi esprimono l’esperienza del viaggio emozionale attraverso il mare, un elemento ambientale di rara peculiarità. Un tale tipo di turismo può essere un utile strumento per esaltare la sostenibilità, poiché di essa si nutre, mediante un utilizzo programmato e sostenibile delle risorse dell’interfaccia terra-mare e azioni di controllo e di governo integrate per la sua salvaguardia.
La tematica così proposta può essere definita con un ossimoro, “economia sostenibile”, l’attrattività delle risorse che fanno parte dell’ampia offerta turistica devono infatti essere rappresentate da servizi adeguati alle esigenze di un turismo comunque medio alto e condizioni ambientali che detengano ancora grande naturalità. L’indotto di questo segmento è, infatti, notevole sia per introiti sia per numero di addetti e se ben intercettato e attratto, potrebbe essere una risorsa per l’Italia in quanto essa rappresenta la principale destinazione crocieristica in Europa.