Relatore
Maria coronato
Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" - Management e Diritto
“Gli oceani non sono solo la più grande risorsa naturale del pianeta, ma anche la principale risorsa di vita e di sviluppo della maggior parte dei popoli […]. La green economy, anche in attuazione di Agenda 21 e di altri trattati internazionali, deve costruire un sistema integrato di gestione sostenibile degli oceani” (ONU, Conferenza di Rio +20). Green economy e blue economy si incontrano quindi nell’obiettivo di promuovere una crescita sostenibile, mettendo la prima a disposizione della seconda, tecnologie e strumenti capaci di generare azioni competitive e sostenibili.
Nell’ambito della blue growth, i singoli settori economici (turismo, energia, commercio, ecc) sono interdipendenti, si basano su competenze comuni e infrastrutture condivise come i porti e le reti di distribuzione dell’energia e fanno affidamento su un uso sostenibile del mare da parte degli altri settori. A tal proposito emerge l’impegno della Commissione Europea nella pianificazione dello spazio marittimo e la gestione integrata delle zone costiere, al fine di sostenere interventi che favoriscano una competitività sostenibile stimolando un’offerta di occupazione crescente in linea con gli obiettivi Europe 2020. Se da un lato occorre far i conti con la conservazione e la tutela del mare, dall’altro ne va misurato l’uso in termini economici delle sue risorse. Condizione essenziale dunque diviene il mantenere in equilibrio i due aspetti e gestire in modo sostenibile mari e terre.
Il paper analizza il potenziale di crescita della blue economy - costruito anche su azioni di green economy - guardando alle attuali azioni di pianificazione dello spazio marittimo.