Relatore
Angela D'Orazio
Università di Roma 'Tor Vergata' - Management e Diritto
La crescente attenzione allo sviluppo marittimo nel contesto della nuova politica di crescita economica, nella quale il mare è chiamato a giocare un ruolo centrale (dalla Strategia Europa 2020 alla Strategia di Crescita Blu), si accompagna all’emergere di una nuova politica marittima europea che ha nella ‘pianificazione dello spazio marino’ (Maritime Spatial Planning – MSP) un elemento centrale. I fattori economici e politici determinanti sono da ricercarsi nella maggiore consapevolezza, sia del patrimonio di risorse inesplorate che il mare contiene, sia delle implicazioni geopolitiche che lo sfruttamento di tali risorse implica. MSP ha ricevuto vasta attenzione sia in numerosi rapporti elaborati da agenzie nazionali e internazionali sia nella letteratura di molte discipline (dalla pianificazione alla giurisprudenza, dalle scienze politiche a quelle ambientali e sicuramente alla geografia).
Negli anni 2000, per l’Unione europea, emerge la necessità di elaborare una politica marittima generale che risponda alla frammentazione settoriale (trasporti marittimi, gestione della costa, energia, pesca..) e che fornisca un sistema di pianificazione delle attività marittime nel quale comporre i conflitti nell’uso delle risorse marine (non ultima la necessità di conservazione e protezione). MSP dovrebbe fornire “a framework for arbitrating between competing human activities and managing their impact on the marine environment” (Commission Communication, 2008, 2). Nel 2014 viene adottata una specifica Direttiva (Directive 2014/89/EU): MSP deve necessariamente essere un sistema integrato per poter considerare per la ‘risorsa mare’, sia maggiori densità di uso in generale sia maggiori intensità nell’uso, in un contesto di cambiamento climatico e di intensificazione delle relazioni terra mare; tutto questo produce impatti diretti, indiretti e cumulativi. Tuttavia a differenza dei noti modelli di gestione integrata della costa (ICZM), MSP costituisce uno strumento di policy e di pianificazione che si prefigge anche di migliorare il processo decisionale attraverso la cooperazione transfrontaliera nell’ambito dei Mari Regionali. Questa tendenza è coerente con il crescente ruolo della cooperazione transfrontaliera nel quadro della politica di coesione territoriale in questi contesti marittimi (per es. la strategia macroregionale del Baltico). “It is now accepted that we cannot speak of territorial cohesion if maritime space is not covered together with land” (ESPON, 2013, p. 271).
I piani integrati da sviluppare nell’ambito di MSP sono pensati nella logica della moderne pratiche di pianificazione: formulazione di visione integrata e messa in opera di un sistema di gestione trasparente, efficiente e partecipativo per il coinvolgimento di stakeholder, raccolta dati tramite monitoraggio, costruzione di database, raccolta di informazioni e uso di conoscenza scientifica
La produzione, l’archiviazione, la disseminazione, la disponibilità, l’accessibilità e l’uso di una solida informazione scientifica - che si sostanzia spesso nella condivisione di piattaforme informative comuni - sono considerati tutti elementi importanti per fondare una base di cooperazione fra soggetti diversi, in assenza dei quali è quasi impossibile pervenire a qualche risultato operativo. Per questo è considerato importante produrre database e cartografia dedicata per lo spazio marino sulla base di specifiche condivise e disponibilità dei dati uniforme. Il contributo esamina le indicazioni di policy e alcune iniziative di sperimentazione in ambito europeo, orientate alla costruzione di questa conoscenza e al suo utilizzo nel processo di pianificazione dello spazio marittimo.