Sessione #1
Rappresentazione delle coste, nella storia, nel tempo, nel mondo
- La terra e l’acqua. L’isola nella cartografia sentimentale del XVII secolo
- La cartografia storica delle isole minori italiane. Da fonte a strumento progettuale
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Blue Growth non rappresenta solo il contributo della politica marittima per l’innovazione e lo sviluppo economico atta al conseguimento degli obiettivi della strategia Europe 2020 per uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo: prendendo atto delle enormi potenzialità degli oceani, dei mari e, in genere, delle acque per il raggiungimento di questi traguardi, la crescita blu è anche un’occasione di confronto tra conoscenza degli ambienti umidi e tutela delle coste, tra biologia e sviluppo turistico, tra uso dei fondali e governo dello spazio. La crescita blu si può anche interpretare come un’azione coordinata e strategica rivolta alla tutela del mare, delle coste e delle acque dolci perché avviate a diventare risorse scarse e preziose nonché alla corretta utilizzazione delle potenzialità biologiche e minerali, allo sviluppo economico non trascurando i fattori che regolano gli equilibri di questi delicati ecosistemi, alla valorizzazione degli spazi e dei territori costieri limitando le pressioni umane garantendo la riproducibilità delle specie ittiche, alla ricerca scientifica mirata alla sostenibilità, allo sfruttamento dei fondali non disgiunti dal controllo della gestione e dalla pianificazione. Un campo di estremo interesse garantito dalla presenza delle acque e dalle innumerevoli e diversificate condizioni ecologiche, sociali ed economiche che con esse interagiscono, attivando realtà multiformi con esigenze di politiche coordinate alla luce delle particolari situazioni di criticità registrate da più parti, cui devono conseguire azioni orientate in prospettiva di crescita sostenibile e durevole. A questo proposito vale la pena ricordare che la cosiddetta “economia blu”, secondo le fonti ufficiali europee, impiega 5,4 milioni di persone con un valore aggiunto lordo di quasi 500 miliardi di euro l’anno e con ampie possibilità di crescita: un settore quindi meritevole di essere attentamente valutato e stimolato.
E’ l’interfaccia terra-mare, regione di particolare sensibilità sotto svariati profili e di generale pressione antropica, sovente caratterizzata da ragguardevoli conflitti tra conservazione e utilizzazione, tra tutela e gestione, a richiamare l’attenzione poiché la corretta salvaguardia, non disgiunta da un utilizzo programmato e sostenibile delle risorse, impone azioni di controllo e di governo integrate, strategiche e lungimiranti. Azioni di governo che devono, in primo luogo, tenere conto delle condizioni di naturalità, biologiche, economiche, turistiche, di sviluppo e di crescita ma anche di sostenibilità ambientale e paesaggistica, non certo semplici da realizzare in quanto richiedono approfondite conoscenze, spiccate capacità di sintesi, lungimiranti ideazioni di nuovi possibili scenari premonitori di più consoni equilibri territoriali. Azioni che, in generale, possono essere proposte e portate avanti purché supportate da una corretta elaborazione e preparazione cartografica, attenta alla conoscenza e alle dinamiche di integrazione e interazione, in condizione di mettere i policy makers di fronte a realtà oggettive per derivare obiettivi mirati, capaci di soddisfare le esigenze di tutela dei corpi idrici e dei loro fondali con quelli di utilizzo delle risorse e di crescita economica. Il ruolo assunto dalla cartografia, o delle rappresentazioni in genere, nelle politiche integrate di crescita blu diviene allora strategico in quanto alla loro corretta elaborazione è affidata la capacità dei piani di sortire effetti adeguati, inclusivi, sostenibili.
Conoscere e rappresentare per orientare strategie e prassi divengono così non solo parole di maniera ma sostanza e strumento operativo irrinunciabile della crescita blu. Promuovere un convegno su queste tematiche è apparso di particolare interesse per il ruolo che le politiche europee stanno assegnando alla BG da cui possono derivare, anche a livello nazionale e regionale, interessanti prospettive di crescita. La cartografia è così chiamata a svolgere una funzione molteplice e integrata che non trascende dai suoi principi di base e dai suoi tradizionali paradigmi di ricerca, ma li integra ampliandone i presupposti operativi che non sono solo di conoscenza e di sintesi ma anche di proposta e di delineazione dei modelli di sviluppo con gli scenari della crescita fondati su irrinunciabili presupposti di analisi tematica specializzata.
Il convegno si terrà presso il Museo del Mare di Genova, MuMa, nel cuore della città, al centro del porto vecchio, di sicuro lo scenario più adatto per ragionare di mappe e di acqua all’interno di un contesto che sulle acque ha fondato il suo successo e che proprio alla crescita blu può affidare una parte del suo futuro post-industriale. L’organizzazione è a cura dell’AIC con la collaborazione dell’Istituto Idrografico della Marina, del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Genova e del Museo del Mare di Genova, con il patrocinio di ASITA.
Gli interessati, i soci, gli studiosi, i tecnici, sono invitati a presentare proposte di abstract relativamente ai temi sopra evidenziati. La proposta comprenderà il titolo, un breve riassunto (max 3.500 battute) con la descrizione dell’intervento, la metodologia e gli obiettivi perseguiti, 3 parole chiave selezionando anche il tema di riferimento e dovrà essere inviata esclusivamente utilizzando il form previsto entro il 31 marzo 2017. La valutazione delle proposte sarà a cura degli organizzatori del convegno e ne verrà data notizia di accettazione entro il 15 aprile 2017; quindi si potrà procedere all’iscrizione entro la data prevista per l’iscrizione ordinaria, pena l’esclusione dal convegno.