Relatore
Stefania Mangano, Gianmarco Ugolini
Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Scienze Politiche - DISPO
L’economia blu impiega 5,4 milioni di persone e genera un valore aggiunto lordo pari a quasi 500 miliardi di euro; essa include al suo interno alcuni dei settori che hanno uno tra i più elevati margini di crescita. In Europa i settori su cui si fonda blue growth sono cinque: turismo marittimo e costiero, energie rinnovabili marine, acquacoltura, risorse minerali marine, biotecnologie blu. All’interno del turismo costiero e marittimo sono incluse le attività balneari ed anche quelle nautiche, ovvero crociere, navigazione da diporto, ecc., nonché servizi sulla terra ferma. Si tratta infatti di un settore che occupa 3,2 milioni di persone: per alcune regioni costiere ed insulari rappresenta senza dubbio il principale volano economico.
Obiettivo del presente lavoro è verificare se e come il crocierismo -importante voce all’interno della blue economy- possa contribuire alla valorizzazione dei territori italiani non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello socio-territoriale. Ciò, ad esempio, stimolando i crocieristi ritornare sia nelle città sede del porto, sia nelle località limitrofe che sono state oggetto di una breve escursione durante le ore di sosta della nave. In concreto si cercherà di appurare se grazie al crocierismo vi sia un margine di sviluppo dei piccoli centri (costieri e dell’entroterra) in prossimità dei porti; questo è il caso di La Spezia, Savona, Livorno tra gli altri-; oppure, per le grandi città portuali come Genova -turisticamente in ascesa- o Bari, Catania, ecc. il cui patrimonio culturale risulta a oggi ancora parzialmente utilizzato.
Si utilizzeranno, oltre ad indagini spot realizzate da società private e/o enti di ricerca, i siti internet delle principali compagnie crocieristiche (quali Costa Crociere, MSC, Royal Carribean) e quelli delle agenzie specializzate in escursioni per crocieristi.