Relatore
Cristina Tirone, Ettore Cimenti
Istituto Idrografico della Marina
Il progressivo scioglimento dei ghiacci, in atto ormai da anni nelle zone polari, avrà in un prossimo futuro sempre maggiori implicazioni sia dal punto di vista commerciale che turistico. Tra le conseguenze principali: l’apertura di rotte commerciali più brevi attraverso l’Oceano Artico e un’attività crocieristica con rotta verso il Polo Sud finalizzata, si auspica, allo sviluppo di un turismo organizzato e sostenibile a salvaguardia di una natura ancora incontaminata ma estremamente fragile.
Proprio nell’ambito di questo aspetto, l’Istituto Idrografico della Marina (IIM) è attivamente impegnato su due fronti: da una parte la recente attività di studio sulla dinamica della copertura glaciale nella zona artica in relazione allo sviluppo di nuove rotte di navigazione, dall’altra la produzione cartografica in Antartide, che si inserisce in un ampio schema di collaborazione internazionale tra le nazioni che hanno le loro basi di ricerca nel continente antartico.
In particolare l’IIM partecipa da decenni, in ambito internazionale e in collaborazione con diversi Enti di ricerca, a spedizioni idrografiche e ad attività di ricerca e studi in campo idro-oceanografico nell’area del Mare di Ross (Antartide), ove è presente anche la base italiana “Mario Zucchelli”. Utilizzando i dati raccolti da fonti ed anni diversi, quest’anno l’IIM ha realizzato una nuova carta nautica a scala 1:500.000, in formato cartaceo e vettoriale, ricoprente una vasta area dall’Isola di Coulman all’Isola di Ross (Mare di Ross). La cartografia prodotta fa parte di una sperimentazione basata sulla cosiddetta “crowed source bathymety” che si sintetizza nel concetto secondo il quale i dati possono essere raccolti da qualsiasi tipo di imbarcazione, utilizzando diversi sistemi sonar e per innumerevoli ragioni. Le informazioni raccolte da imbarcazioni da diporto, barche pilota, rimorchiatori, navi da crociera, così come da navi di ricerca completamente attrezzate, possono offrire un flusso di dati batimetrici immediatamente disponibile ai naviganti, cartografi, scienziati, ingegneri e progettisti delle zone costiere. I punti di forza e i vantaggi della “crowed source bathymety” sono l’elevata frequenza temporale di acquisizione in aree molto trafficate, e la disponibilità di dati in aree più remote come ad esempio l’Antartide interessato dall’attraversamento da parte di navi da ricerca e in minor misura da linee crocieristiche.
Per la produzione cartografica sono stati utilizzati rilievi idrografici single-beam e valori di fondali provenienti da singole rotte di navi, con un intervallo temporale dal 1986 al 2016. La linea di costa e il limite dei ghiacci fissi e mobili sono stati digitalizzati da immagini satellitari del 2012 e da altre fonti cartografiche già esistenti. Il processo di produzione è consistito nella realizzazione della carta vettoriale in formato internazionale S-57, idonea ad essere utilizzata dall’ECDIS (Electronic Chart Display and Information System – oggi il sistema primario di navigazione delle navi SOLAS), e nella successiva stampa della carta tradizionale. La nuova carta nautica completa il portafoglio cartografico di competenza italiana relativo all’Antartide, in base ad uno schema cartografico definito a livello internazionale, e si aggiunge ad altre due carte a scala maggiore, ricadenti nella medesima area e realizzate in anni precedenti, contribuendo ad ampliare la conoscenza dei fondali marini antartici.